In queste settimane attraverso i diversi interventi fatti dal nostro Amministratore Delegato Gianluca Italia abbiamo esplicitato la necessità d’interventi volti a sostenere la filiera dell’auto, uno dei settori più colpiti dal lockdown. Federauto insieme ad Anfia (Associazione Nazionale Industria Automobilistica) e Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), ha lanciato il suo grido d’allarme nel corso dell’audizione alla Camera dei Deputati. Una situazione critica per lo più se si paragonano Italia e Francia.
Foto di Alessia Pierdomenico
Italia vs Francia. Tutti i numeri della crisi
In questi mesi la domanda è crollata dell’85,4% a marzo, del 97,5% ad aprile e del 36% a maggio (raggiunto grazie alle consegne delle auto che erano rimaste sospese). L’Italia è il Paese dove si sta verificando il crollo peggiore in termini di vendite. C’è uno stock di 900mila veicoli invenduti – per un valore di 18 miliardi – che rischia di generare indebitamenti e chiusure. La contrazione della domanda prevista per questo 2020, con numeri che stanno trovando riscontro nella realtà di tante aziende sul territorio, genererà mancante entrate per lo Stato equivalenti a quasi 4 miliardi di euro e il rischio concreto di una perdita occupazionale che si potrebbe attestare intorno alle 40mila unità solo nel mondo dei concessionari. Un disastro per molte famiglie che può essere evitato con interventi puntuali.
In Italia stanziate briciole…
Il settore auto in Italia conta complessivamente 201mila imprese che generano un fatturato stimato in 335 miliardi l’anno. Parliamo del 19,5% del Prodotto Interno Lordo del Paese. Queste stesse aziende garantiscono 1,2 milioni di posti di lavoro per un monte stipendi che si attesta intorno ai 26 miliardi di euro. A fronte di questi numeri cos’ha previsto finora il Governo? Uno stanziamento di 300 milioni per rafforzare l’ecobonus suddiviso fra il 2020 e il 2021, una misura capace nel 2019 di generare l’incentivazione all’acquisto di 15.205 veicoli pari allo 0,8% del totale delle auto vendute.
… mentre la Francia lancia un piano da 8 miliardi
Il confronto fra Italia e Francia appare ancora più impietoso se paragonato con quanto sta accadendo oltralpe, con il Presidente Macron che ha annunciato un piano d’intervento stanziando 8 miliardi di euro in favore della filiera dell’auto orientato sia al supporto di chi produce sia allo stimolo della domanda. L’asse italo-francese su cui sta correndo la creazione del terzo gruppo mondiale con la fusione fra PSA e FCA vede oggi uno squilibrio inimmaginabile. Il Governo francese ha previsto incentivi green che scatteranno dall’1 giugno per l’acquisto di auto elettriche, ibride plug-in e premi di rottamazione per chi acquista modelli di ultima generazione benzina o diesel. L’obiettivo è vendere 200mila auto, mentre grazie all’ecobonus italiano del 2019 ne sono stati venduti soltanto 15mila.
La partita si sposta in Parlamento
In un Paese con uno dei parchi auto più vecchi d’Europa la strada da percorrere è quella di un forte sostegno dello Stato a tutte quelle persone intenzionate a sostituire il loro veicolo con un modello nuovo e meno inquinante. È indispensabile partire da un sistema d’incentivi strutturato che guardi anche alla tutela dell’ambiente, proseguendo con l’adeguamento della fiscalità connessa al possesso dell’auto alla media degli altri Stati europei. Non è più rimandabile inoltre un piano infrastrutturale che garantisca la necessaria serenità a chi procede all’acquisto di un’auto elettrica. La partita ora è in Parlamento dove i Decreti del Governo dovranno essere convertiti in legge. Overdrive nel frattempo non si ferma e prosegue nel suo costante lavoro al servizio dei nostri clienti. Vi aspettiamo nei nostri saloni!
Trovate l’audizione relativa al settore auto dopo 2h e 55 minuti dall’inizio della Commissione.
