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Mazda2: rinnovata, ibrida e leggera

Con Mazda2 il “segmento B” fa il salto di qualità. Impossibile definirla un’utilitaria, meglio – come la chiamano alcuni – “piccola ammiraglia” proprio per le sue dotazioni importanti e la ricercatezza sia stilistica che tecnica con cui è stata costruita e migliorata negli anni. Oggi siamo alla terza generazione e nel 2020, anche per celebrare i 100 anni di Mazda, arriva una versione arricchita a tutti i livelli. A partire dalla motorizzazione ibrida

Mazda2

Mazda2, la novità sotto il cofano

Anche Mazda2 (dopo CX-30 e Mazda3) usufruisce della tecnologia Mazda M Hybrid. Un ibrido leggero, moderno e pulito che abbatte emissioni e consumi. È composto da un piccolo propulsore elettrico che coadiuva il motore termico nelle fasi più dispendiose di energia, quindi in accelerazione e durante i cambi di marcia. Rispetto alle altre due ibride di casa Mazda che hanno una batteria agli ioni di litio da 24 V, Mazda2 immagazzina l’energia in un condensatore da 22.5V posto all’interno del vano motore. Una soluzione più soft che mantiene il livello di emissioni di CO2 a soli 94 g/km mentre il consumo medio è di 4.1l/100 Km.

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Mazda2, l’evoluzione del Kodo

Se le innovazioni tecnologiche sono considerevoli, anche a livello di design Mazda2 non scherza, attingendo a piene mani dall’evoluzione del Kodo Design in una lettura delle linee minimalista ma non per questo meno elegante e bella da vedere. Saltano subito all’occhio la nuova griglia anteriore a nido d’ape, i paraurti inediti e le luci a LED di serie. Anche gli interni presentano importanti novità come le combinazioni dei colori e i sedili rivisti per viaggiare più comodi. E poi ancora gli accorgimenti tecnici e meccanici a partire dalle sospensioni migliorate per un piacere di guida da segmento superiore e, in tema di sicurezza, l’introduzione del sistema di frenata automatico di emergenza in città con rilevamento dei pedoni anche al buio.

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Mazda2, “leggerezza” la parola d’ordine

Le piccole Mazda hanno saputo ritagliarsi il loro spazio nei gusti degli automobilisti. Fu la Mazda Demio a precedere Mazda2: prodotta nel 1976 lasciò un segno così importante che ancora oggi sul mercato interno giapponese la Mazda2 viene commercializzata mantenendo il nome della sua gloriosa antenata. Presentata al Salone di Ginevra del 2002, strizza l’occhio a un pubblico giovane catturato dalle sue linee sportive. La seconda generazione arriva nel 2007 seguita l’anno successivo da una versione a tre porte ben più aggressiva. Il punto di forza? La leggerezza, secondo i giapponesi. È quella che venne chiamata Strategia del Grammo, che impegnò a fondo lo staff Ricerca & Sviluppo, che la applicò a tutta la gamma dell’epoca a partire proprio dalla più piccola.

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Mazda2 subito vincente

La seconda e la terza generazione (quella attuale) di Mazda2 sono le più vincenti. Nel 2008 la seconda serie della piccola ammiraglia di Mazda vince a New York il titolo di Auto Mondiale dell’Anno (WCOTY). Al Salone Internazionale americano viene sbaragliata una concorrenza di altri 39 modelli; sul podio anche la Ford Mondeo e la Mercedes-Benz C-Class. Nell’ambito della stessa manifestazione Mazda2 si aggiudica anche il premio per il miglior design. Fece incetta di premi anche la terza generazione datata 2014 di cui oggi ammiriamo un ricco restyling: fu subito Auto Giapponese dell’anno 2014-2015 (lo vinse anche CX-5 nel 2012-2013) e Good Design Gold Award 2014 sempre in Giappone. Non era ancora arrivata in Europa e già in Germania 300mila lettori delle più prestigiose riviste di settore europee le assegnarono il Golden Steering Weel 2014 per il segmento A e B. Quando si dice Dna vincente.

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