Il fermento che nelle ultime settimane ha contraddistinto il mondo della politica ha portato alla nomina di un nuovo esecutivo che ha incassato la fiducia in Parlamento, sostenuto da un ampio schieramento di partiti. Fra i temi centrali per la ripresa del Paese c’è quello dell’industria automotive, un comparto che vale più del 5% del Pil (Prodotto Interno Lordo) e che coinvolge i lavoratori di questo settore e milioni di automobilisti italiani che attendono risposte dal Governo presieduto da Mario Draghi. Quali saranno le priorità del nuovo inquilino di Palazzo Chigi?
Foto di i Alexandros Michailidis
Governo Draghi. Il nuovo Ministro di riferimento per l’automotive
Partiamo dalla nomina del nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il dicastero che ha maggiori competenze per quel che riguarda l’automotive e che sarà uno dei crocevia nella gestione dei 200 miliardi che l’Europa ha garantito all’Italia nell’ambito del piano Next Generation Eu. A guidare il Mit è stato chiamato Enrico Giovannini, già Presidente Istat e Ministro del Lavoro, economista e statistico, uno dei tecnici voluti da Draghi. È l’attuale portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), una rete di più di 270 realtà che misura lo stato di avanzamento del Paese rispetto all’Agenda 2030 dell’Onu su questi temi in chiave di sviluppo ambientale. Cosa aspettarsi quindi?
Le (probabili) priorità
L’Asvis ha 17 obiettivi dichiarati, illustrati di recente, proprio da Giovannini, durante un’audizione parlamentare. Di questi sono due in particolare a interessarci, illustrati anche nell’ultimo report annuale dell’Alleanza, perché potrebbero indicare la strada che il nuovo Ministro sceglierà di seguire anche per quel che riguarda i 32 miliardi del Next Generation EU che gestirà direttamente.
Foto di KYNA STUDIO
Le infrastrutture
La digitalizzazione delle infrastrutture potrebbe essere una delle priorità di Enrico Giovannini. Un capriccio futuristico? Al contrario, una priorità per garantire maggiore sicurezza. Come? Sfruttando le moderne tecniche che incrociano Internet of Things e Structural healt monitoring e implementando la tecnologia presente sulle strade italiane sarebbe possibile monitorarne quotidianamente lo stato di salute e valutare le priorità d’intervento sulla base di dati certi e sempre aggiornati. Primo passo? Istituire un Archivio Informativo Nazionale delle Opere Pubbliche.
Rinnovo parco mezzi
Il report 2020 dell’Asvis stima il fabbisogno finanziario per il rinnovo dei parco mezzi italiano, stimando un totale di 61,7 miliardi di euro necessari al raggiungimento dell’obiettivo: 33 miliardi per le infrastrutture necessarie al trasporto rapido di massa, 10,3 miliardi di euro per il rinnovo del parco veicolare dei mezzi pubblici, 9,2 miliardi di euro per favorire la mobilità elettrica. Non sappiamo se da Ministro Giovannini provvederà a stanziare tutte queste risorse, ma ha una solida base di dati dalla quale partire.
Un’attenzione non scontata
Se la direzione intrapresa dal Governo Draghi per il settore automotive era già sembrata chiara guardando alla nomina del Ministro – priorità alle infrastrutture e all’elettrificazione – la certezza è arrivata durante il primo discorso in Senato da Mario Draghi, che ha esplicitamente parlato nella presentazione del suo programma di “reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica”. È evidente che a uno sforzo così importante per dotare l’Italia di tutto ciò che serve per accelerare i tempi verso la diffusione dell’auto elettrica, a questi investimenti dovrà essere affiancata una strutturata campagna d’incentivi per continuare a favorire la diffusione di questi veicoli. Noi in Overdrive, la casa dell’elettrico a Milano, siamo pronti.
Foto di Marco Iacobucci Epp