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Volvo e la sicurezza: mai più oltre i 180 km/h

La sicurezza di un’auto moderna non si misura solo facendo la conta dei dispositivi ADAS o in base all’utilizzo di metalli leggeri ma più resistenti nella costruzione della scocca. Volvo lo sa, contano molto anche i comportamenti umani. La casa svedese da anni porta avanti un progetto molto ambizioso: azzerare gli incidenti gravi e le vittime sulla strada. Sono principalmente tre le cause degli incidenti secondo Volvo (ma anche secondo l’Istituto Piepoli in una recente indagine commissionata dall’Anas, l’Azienda nazionale autonoma delle strade): l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza e sotto uso di stupefacenti e la distrazione. E per ognuna di queste ha un piano.

Volvo e la sicurezza

Volvo e la sicurezza, c’è anche il Care Key

Si possono avere miriadi di dispositivi di sicurezza, ma se si pigia forte sull’acceleratore, anche i più tecnologicamente sofisticati rischiano di essere insufficienti. E per questo Volvo, coerentemente con quanto anticipato qualche tempo fa, ha annunciato che d’ora in poi ogni auto di nuova produzione avrà la velocità massima limitata a 180 km/h. Scelta che potrebbe rivelarsi impopolare tra gli automobilisti, è vero, ma Volvo ha da sempre anteposto la sicurezza a tutto il resto e lo ha confermato anche in questa occasione. Inoltre, ogni nuova Volvo avrà in dotazione una Care Key che consente al possessore di impostare limitazioni supplementari della velocità massima della vettura; una funzionalità utilissima nel caso in cui la stessa auto venga guidata da un pilota meno esperto.

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Volvo e la sicurezza, prima da sempre

In tema di sicurezza Volvo è da sempre la numero uno. Nel 2019 la casa automobilistica svedese ha ricevuto da Dekra (la società tedesca che si occupa di certificazioni e testing) il Dekra Road Safety Award per il 60esimo anniversario dell’invenzione delle cinture di sicurezza. Fu Nils Bohlin a mettere a punto il progetto della cintura a sicurezza a tre punti di cui fu dotata, in anteprima, la Volvo PV544 (e, in seguito, la Amazon). Si ritiene che sia stata l’innovazione più significativa in 130 anni di storia dell’automobile e che avrebbe salvato almeno un milione di vite. Ma cos’ha di straordinario questa tipologia di cintura – che si utilizza tuttora – rispetto alle precedenti? Per come è strutturata, è in grado, in caso di incidente, di assorbire le forze nel punto in cui il corpo umano è più robusto, tra bacino e femore, limitando così i danni dell’impatto. Volvo optò per un “brevetto aperto” cosicché tutti i costruttori potessero utilizzarla.

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Volvo e la sicurezza, in arrivo anche le cam?

Ma non c’è solo l’alta velocità a mettere a repentaglio la sicurezza sulle strade. La distrazione – spesso causata dal fatto che ci si mette al volante in condizioni psicofisiche alterate da alcol o droghe – è la causa numero uno degli incidenti secondo la già citata ricerca condotta dall’Istituto Piepoli per Anas. Cosa fare allora? Volvo starebbe pensando a videocamere e sensori all’interno dell’abitacolo che rilevino stati di alterazione o distrazione del pilota, in grado poi di intervenire sulla marcia nel caso in cui chi è al volante non reagisca agli impulsi.

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Volvo e la sicurezza per tutti e tutte

Le auto devono essere sicure per tutti. E tutte. Volvo invoca la parità di sessi anche in tema di sicurezza. Sì, perché le donne risultano più a rischio in caso di incidente, ma non per caratteristiche fisiche o anatomiche, ma perché come standard di riferimento nei crash-test vengono utilizzati manichini formato uomo-medio. Non da Volvo che dal 1970 analizza dati su oltre 40mila vetture e 70mila passeggeri divisi tra uomini, donne e bambini e sa quali sono i traumi specifici per ogni tipologia. Ad esempio le donne sono più vulnerabili al torace e soggette a colpi di frusta. E proprio per evitare infortuni Volvo ha progettato un sistema di protezione al sedile chiamato WHIPS (Whiplash Protection System) che protegge testa e spina dorsale. Per il torace Volvo ha sviluppato il sistema di protezione laterale SIPS (Side Impact Protection System) che con gli airbag riduce di oltre il 50% i traumi gravi in quella parte del corpo.

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